- Per Bernava, che ha preso parte alle manifestazioni dei diecimila precari e degli edili siciliani, "servono misure straordinarie per sviluppo e lavoro". E domani Cgil Cisl Uil in piazza per "cambiare musica" in tema di tasse, crescita, leggi di Stabilità

“Un protesta imponente, almeno 15 mila persone tra precari ed edili di ogni parte della Sicilia, hanno manifestato la loro rabbia e denunciato la crisi del lavoro che l’Isola vive. Ma lo hanno fatto in modo civile e composto. Rivendicando. Proponendo. Chiedendo risposte”.Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, commenta così la giornata di protesta che ha visto confluire a Palermo, stamattina, più di diecimila precari degli enti locali siciliani i cui contratti scadono tra qualche giorno. E migliaia di edili scesi in piazza dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Bernava, prima ha sfilato a fianco degli edili assieme a Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil. Quindi si è spostato a piazza Indipendenza dove ha concluso davanti a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, la manifestazione dei precari organizzata da Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl. Assieme a lui hanno parlato Claudio Barone (Uil) eMimma Argurio (Cgil). Per il numero uno della Cisl Sicilia che domani mattina sarà a Messina in occasione della mobilitazione di Cgil Cisl Uil perché “cambi musica” in tema di legge nazionale e regionale di Stabilità e di politiche economiche e sociali, “servono misure straordinarie per lo sviluppo e il lavoro. Vanno tagliate drasticamente le tasse nazionali e le addizionali locali. E vanno cancellate senza perdere tempo rendite, clientele, inefficienze, sprechi”.
Sul fronte dei precari, “governo nazionale e regionale trovino insieme – ha detto Bernava – risposte alla specificità siciliana che ha a che fare con la vita di 22 mila persone”. “Servono un piano pluriennale, una legge regionale, deroghe del Parlamento nazionale”. E vanno ridotti, strategicamente, i fattori del deficit degli enti locali: un passaggio necessario per la quantificazione dei risparmi possibili e per permettere vere stabilizzazioni. “Il sindacato – ha affermato il segretario – è pronto, ente per ente, a definire un piano che tagli sprechi e ogni cosa superflua per aiutare concretamente produttività e lavoro. Ma anche i sindaci devono dimostrare responsabilità”. Il rappresentante della Cisl ha inoltre lamentato che “in Aula, all’Ars, non c'è ancora alcun avvio di discussione sul ddl che riguarda i precari”.
Riguardo poi al settore delle costruzioni, Bernava ha insistito sulla “necessità di politiche che consentano la riapertura dei cantieri e facciano uscire il settore dalla crisi”. “L’edilizia è in agonia – ha detto – e se non riparte, non riparte tutta l’economia”. Semmai, anche per questo verso rischia di montare sempre più, in Sicilia, una “preoccupante tensione sociale”. Il segretario ha pure chiesto all’Anche e all’associazione Cooperative edili (Coop), un “confronto costruttivo e positivo” con le associazioni dei lavoratori, senza rimettere in discussione “diritti e tutele che rappresentano da tempo conquiste di civiltà”.
Alla manifestazione degli edili sono intervenuti anche Emilio Correale, segretario nazionale della Feneal Uil; Salvatore Scelfo della segretaria nazionale Filca Cisl. E Mauro Livi per la Fillea Cgil nazionale. (ug)
E IL PREFETTO CANNIZZO RICEVE I SINDACATI
E ASSICURA DI INTERVENIRE PER LO SBLOCCO DEI CANTIERI
Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil regionali invieranno al prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, una scheda dettagliata sui cantieri edili bloccati in Sicilia, affinché intervenga presso le istituzioni competenti per rimuovere le cause dei blocchi. I sindacati hanno incontrato il prefetto dopo il corteo al quale hanno partecipato migliaia di edili in sciopero contro le posizione dell’Ance sul contratto e per chiedere interventi per superare le crisi del settore. “Ci è stato assicurato - riferiscono Franco Tarantino (Fillea Cgil), Santino Barbera (Filca Cisl) e Angelo Gallo (Feneal Uil) - un intervento chirurgico per rimuovere i blocchi e fare ripartire i cantieri”. Al prefetto i sindacati hanno anche chiesto di sollecitare all’Ance “maggiore responsabilità”.
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